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Come ripristinare il motore di una Fiat Panda con oltre 220 mila chilometri, cilindri spompati e corpo farfallato imbrattato, usando solo 3 additivi chimici

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Trattamento Chimico su Fiat Panda a Benzina

Un’ampia categoria di automobilisti è convinta che seguire i piani di manutenzione delle case costruttrici sia il segreto per mantenere la propria auto in perfette condizioni anche dopo moltissimi chilometri. Un’altra, erroneamente, crede che un motore con oltre 200.000 chilometri sia destinato ad un inesorabile declino fino alla rottamazione.

Eppure entrambe le due categorie di automobilisti hanno una cosa in comune: la convinzione di poter valutare lo stato di efficienza del motore attraverso le loro personali sensazioni in fase di guida.

E’ indispensabile ricordarvi che periodicamente bisognerebbe fare dei test sulle auto per individuare – specialmente nel motore – delle carenze tecniche (come ad esempio un abbassamento della compressione nei cilindri, i parametri di coppia oppure una riduzione dei cavalli erogati). Non si può valutare l’efficienza di un motore senza un supporto tecnico poiché solitamente tendiamo ad abituarci gradualmente ai difetti dell’auto senza rendercene conto.

Visto che non ci piaceva limitarci alle sole chiacchiere, abbiamo effettuato un semplicissimo test su una Fiat Panda 1.2 GPL – benzina di un nostro amico intenzionato a cambiarla. Secondo lui, i 220.000 chilometri percorsi fino al giorno del test avevano usurato il motore aumentando notevolmente i consumi e rendendolo meno brillante. All’inizio mi aveva contattato per sapere se conoscessi qualche venditore di auto affidabile.

fiat panda con oltre duecentomila chilometri

Di seguito elenchiamo le azioni compiute per ripristinare la sua vettura.

Rimuovere residui di olio vecchio

Prima di tutto abbiamo inserito nel motore un additivo che rimuove ogni piccolo residuo di olio vecchio addensato. Questo genere di prodotto è consigliato ad ogni tagliando, specialmente se seguite minuziosamente le tempistiche delle case automobilistiche (tagliandi a 20/30.000 Km).

Dopo aver percorso una decina di chilometri abbiamo tolto la scatola del filtro aria per verificare lo stato del corpo farfallato. Come immaginavamo era completamente sporco con evidenti incrostazioni (vedi foto in basso).

L’auto era stata sempre sottoposta ai tagliandi regolari (ogni 20.000 Km) ma senza interventi particolari. Quindi siamo passati alla misurazione della compressione dei cilindri. Questo controllo andrebbe fatto anche quando l’auto ha pochi chilometri in quanto – essendo un test estremamente semplice – può dare subito delle indicazioni sulla qualità dell’olio motore utilizzato. Essendo un’auto a benzina, attraverso un tester pressione di compressione sono stati controllati tutti i cilindri. I risultati sono stati veramente scoraggianti perché, tranne il terzo cilindro, gli altri erano in pessime condizioni.

misurazione della compressione dei cilindri prima del trattamento

Finito questo test abbiamo rimontato le candele e con l’ausilio dello spray applicatore per motori a benzina abbiamo pulito il corpo farfallato e tutto il gruppo di aspirazione. Sono bastati pochi getti “a farfalla aperta” per ripulire la parte esterna ma soprattutto per indirizzare il prodotto all’interno del gruppo aspirazione (compreso le valvole). Un’azione necessaria in questo caso in quanto il veicolo in questione percorre molti chilometri a GPL.

corpo farfallato imbrattato

Questa operazione di pulizia va eseguita ogni 10.000 chilometri per mantenere puliti i collettori di aspirazione e logicamente il corpo farfallato. Eventualmente fatela almeno ad ogni tagliando.

L’importanza dell’olio motore

Come anticipato precedentemente, questo veicolo prima del nostro test era stato sottoposto ad un tagliando 20.000 chilometri in concomitanza con il cambio della cinghia di distribuzione.

Inizialmente abbiamo fatto agire un additivo per la pulizia del sistema di lubrificazione. L’olio appariva decisamente sporco con evidenti residui di morchia disciolta. Molti automobilisti ancora oggi ci chiedono se la pulizia interna del motore sia indispensabile in quanto scoraggiati da alcuni meccanici. La foto che segue e le immagini del filmato che trovate in basso, parlano da sole.

olio motore sporco con residui di morchia disciolta

A questo punto, una volta accertati di aver scaricato per bene tutto l’olio e sostituito il filtro, abbiamo rimesso il lubrificante nuovo aggiungendo una protezione interna nanotecnologica. Questo particolare additivo (utilizzabile anche su motori diesel) crea un velo protettivo sulle parti meccaniche con cui va a contatto (pistoni, cilindri, turbine, pompe diesel, ecc.) riducendo gli attriti e – conseguentemente – la temperatura interna. Una volta inserito questo additivo nel motore, assieme all’olio nuovo, sono bastati pochissimi secondi per attivarne la circolazione e ripristinare completamente la compressione dei cilindri.

compressioni cilindri dopo trattamento nanotecnologico

In conclusione

Anche se molti li sconsigliano per ignoranza, gli additivi chimici sono un eccellente supporto per il meccanico. Utilizzati costantemente garantiscono risultati sorprendenti come:

  • ottime e costanti performance del motore in termini di potenza erogata;
  • riduzione dei rischi di grippaggio dei componenti metallici;
  • abbattimento delle impurità che si formano generalmente nei passaggi dell’olio motore, nei collettori di aspirazione, nei corpi farfallati, nelle sedi valvole;
  • riduzione dell’usura e di conseguenza dei danni sulle turbine;
  • riduzione dei consumi di carburante.

Effettueremo altri test dove impiegheremo i prodotti delle quattro linee di additivi chimici per auto su altri modelli mostrandovi, di volta in volta, quanto sia semplice risparmiare realmente sulla manutenzione dell’auto con pochi accorgimenti.

Di seguito i filmato completo con il parere del proprietario dell’auto che – dopo aver visto con i propri occhi i risultati ed averla provata su strada – ha deciso di non cambiarla e tenerla per qualche altro anno.

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